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Festa della Toscana

Il 30 novembre del 1786 la Toscana adottò un nuovo codice penale in cui, per la prima volta al mondo, si decretava l'abolizione della pena di morte: la Festa della Toscana vuole ricordare quell'evento straordinario e affermare l'impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell'identità della Toscana. 
Pietro Leopoldo fu ispirato dal libro di Cesare Beccaria “Dei delitti e delle pene”, stampato a Livorno nel 1764, per problemi di censura nella Milano dell’epoca. Un libro che evidenziava la disumanità della pena capitale e della tortura normalmente praticata da secoli, secondo leggi per le quali l’esecuzione di un condannato era insindacabile, in presenza della confessione, regina di tutte le prove, per ottenere la quale ogni mezzo era considerato lecito.
Con l’editto di Pietro Leopoldo il Granducato di Toscana fu il primo stato al mondo a eliminare, leggi di epoca medievale che prevedevano ancora: il delitto di lesa maestà, la tortura e la pena di morte.
Quanti al tempo lanciarono allarmi di fortissimi aumenti della criminalità in Toscana, furono smentiti dai fatti. Nel periodo 1765-1785 la media dei delitti era di circa 2.000 l’anno; Nel 1790, quando Pietro Leopoldo lasciò il Granducato, furono 300.

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Dei delitti e delle pene

l'opera di Cesare Beccaria alla quale Pietro Leopoldo si è ispirato per la riforma della giustizia nel Granducato

  • riproduzione dall'originale stampato a Livorno nel 1764
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Editto di Pietro Leopoldo

Fino dal Nostro avvenimento al Trono di Toscana riguardammo come uno dei nostri principali doveri l'esame e riforma della Legislazione Criminale, ed avendola ben presto riconosciuta troppo severa, e derivata da massime stabilite nei tempi meno felici dell’Impero Romano, o nelle turbolenze dell'Anarchia dei tempi bassi, e specialmente non adatta al dolce, e mansueto carattere della nazione…

  • riproduzione dall'originale stampato in Firenze nel 1786
  • Gaetano Cambiagi Stampator Granducale
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Legge Regionale 21 giugno 2001, n. 26
Istituzione della Festa della Toscana
(Bollettino Ufficiale n. 20, parte prima, del 27. 06. 2001)

Art. 01
Finalità
1. La Regione, con la presente legge, istituisce la "Festa della Toscana" la cui celebrazione si tiene il 30 novembre di ogni anno, ricorrenza dell’abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre 1786
ad opera del Granduca di Toscana.
2. La "Festa della Toscana" è la solenne occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano, per coltivare la memoria della sua storia, per attingere alla tradizione di diritti e di civiltà che nella regione Toscana hanno trovato forte radicamento e convinta affermazione, per consegnare alle future generazioni il patrimonio di valori civili e spirituali che rappresentano la sua originale identità rigorosamente inserita nel quadro dell’unità della Repubblica Italiana, rispettosa dei principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Art. 02
Programmi e modalità organizzative
1. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, d’intesa con la Giunta regionale, determina con propria deliberazione i programmi e stabilisce le modalità organizzative della "Festa della Toscana".

Art. 03
Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge gravano sul bilancio interno del Consiglio regionale.

Siamo alberi dalle radici antiche
per questo dobbiamo considerare il territorio
una eredità preziosa
(P. Auster, Le follie di Brooklin)

[…] non potevamo che cogliere questa occasione per arricchire lo studio degli interventi leopoldini, che hanno visto tra il ’700 e l’800 il completamento dei lavori idraulici nella Valdichiana, con una riflessione su come questa lungimirante politica che mise a frutto le migliori energie tecniche, ingegneristiche e agronomiche ci restituisce oggi il paesaggio che abbiamo la fortuna di abitare e che, con questo libro, viene in parte documentato.
Immagini quindi, ma anche qualche nota curiosa. Percorsi e sentieri che vi invitiamo ad esplorare con noi dalle pagine di questo nuovo e-book che ci conferma di come da una condizione di paesaggio naturale non facile per la vita delle persone che lo vivevano, si sia potuti passare ad un Paesaggio nuovo, che potremmo definire secondo un moderno ed articolato concetto di “paesaggio culturale” inteso come espressione della complessa interazione tra società e natura e come stratificazione dei processi che hanno accompagnato le trasformazioni produttive nel corso del tempo.

[Dalla prefazione dell’e-book “Dalla Chiana Senese a quella Romana”]

– le nostre pubblicazioni digitali riguardanti il territorio nel periodo storico lorenese –
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Dalla Chiana Senese a quella Romana
e-book “Quaderni Sinalunghesi” 

Viaggio fotografico dalla Torre del Buterone alla Chiusa de' Monaci

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La Real Fattoria di Bettolle
e-book “Quaderni Sinalunghesi”

Le vicende di una delle più importanti fattorie granducali

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Le “Leopoldine”
e-book “Quaderni Sinalunghesi”

Il trattato di Ferdinando Morozzi illustrato con le fotografie dei giorni nostri

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Il lato senese della Chiana
L'ultima colmata della Foenna

I lavori dell'ultima grande “colmata” della bonifica della Val di Chiana

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La Lauretana - vol 1
la storia e i rifacimenti

le vicende costruttive della via che i sinalunghesi chiamano “di Collalto”

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La Lauretana - vol 2
viaggio fotografico

dai poggi di Collato alla Val di Chiana, il paesaggio che cambia con le stagioni 

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progetto 2024

Valorizzare testimonianze storiche, artistiche, architettoniche, paesaggistiche del territorio sinalunghese implementando la documentazione digitale ed a stampa del progetto editoriale della Biblioteca Comunale ormai più che trentennale, con uno sguardo ad opere di ingegno arrivate fino ai giorni nostri

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